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Le cantinette IP in fiera Slow Food: la rivincita dei prodotti artigianali e locali

Il concetto di Slow Food si basa su tre pilastri fondamentali: “il cibo deve essere buono per il gusto, pulito per la salute e giusto per il pianeta e per le persone che lo producono”.

Le cantinette IP in fiera Slow Food: la rivincita dei prodotti artigianali e locali
"Dedicare più tempo al cibo, al corpo, al piacere: il programma sembra innocuo ma è rivoluzionario"
Massimo Montanari
Storico

Che cos’è lo Slow Food

Lo Slow Food è un movimento globale no profit impegnato nel promuovere un’alimentazione sana, sostenibile e solidale. Il concetto di Slow Food si basa su tre pilastri fondamentali: “il cibo deve essere buono per il gusto, pulito per la salute e giusto per il pianeta e per le persone che lo producono”.

Questo significa anche che il cibo deve essere prodotto senza l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l’ambiente e per la salute umana, e deve essere accessibile a tutti.

Il movimento della cosiddetta lumaca slow o della chiocciola, intesa come il piacere del lento godimento, nasce in Italia negli anni ’80, dall’idea di Carlo Petrini e di un gruppo di amici dediti al piacere del cibo gourmet, come risposta all’invasione della cultura alimentare dei fast food e la crescente globalizzazione e standardizzazione della produzione alimentare, con l’obiettivo di preservare la biodiversità dei prodotti tipici, la qualità e sostenendo le comunità locali che li producono.

Oggi il movimento è presente in oltre 160 paesi in tutto il mondo, capace di influenzare il settore agro alimentare. L’idea di mobilitarsi per salvaguardare la biodiversità del cibo prende forma nel 1996.

L’Arca del Gusto, uno dei primi strumenti e divenuto un importante archivio, è un catalogo globale, tutt’ora attivo, che mette in luce e raccoglie informazioni su migliaia di prodotti alimentari tradizionali in pericolo di estinzione.

L’organizzazione è impegnata inoltre nella formazione e nell’educazione ai valori della sostenibilità e della qualità alimentare, attraverso corsi, workshop e scuole di cucina, riuscendo anche a contribuire alla nascita della prima università di Scienze Gastronomiche a Pollenzio in Piemonte, esempio unico al mondo di ateneo dedicato al cibo.

Cosa propone lo Slow Food?

Lo Slow Food propone una linea che segue i principi del buon cibo, fresco, stagionale, gustoso e pulito, prodotto senza inquinare, trasportato per distanze brevi, giusto, rispettoso del lavoro di chi lo produce ma anche sano, nutriente e con materie prime poco trattate.

Questo permette ai consumatori di comprendere l’importanza della scelta del cibo e di conoscere i produttori locali e le loro storie grazie al coinvolgimento attivo di molti agricoltori, produttori e ristoratori che hanno aderito alla filosofia dell’alimentazione sana e sostenibile.

Il risultato è una rinascita dei produttori locali con la conseguente riscoperta della cultura gastronomica italiana e una sempre più crescente attenzione verso le tipicità da salvaguardare per le quali si era avviata un’opera di promozione per mantenerle in vita.

Le “bontà da salvare” sono tante e vanno dall’asparago violetto di Albenga al grano saraceno della Valtellina, dalla razza di vacca piemontese alla gallina padovana o al suino nero dei Nebrodi in Sicilia.

Dal Puzzone di Moena in Trentino all’Asiago stravecchio dell’Altopiano dei Sette Comuni nei pressi di Vicenza, al pecorino della Maremma o Caciocavallo Podolico della Basilicata; dal vero pomodoro San Marzano dalla buccia finissima della Campania al pomodoro Buttiglieddru di Licata in Sicilia.

Dallo sciroppo di rose di Genova alla ciliegia moretta di Vignola a Modena o ai rari pistacchi verdi di Bronte o al miele rosa dei Monti Sibillini.

Per molti, questi prodotti rappresentavano sapori dimenticati e magari rimpianti.

In Italia, il movimento è molto attivo e organizza numerosi eventi e iniziative per promuovere i valori dell’alimentazione sana e sostenibile. Tra questi, vi sono la manifestazione Terra Madre, che riunisce produttori di tutto il mondo per discutere di agricoltura e alimentazione, e la Guida ai Ristoranti Slow Food, che segnala i ristoranti che seguono i principi del movimento.

Slow Food e il piacere del cibo

Godersi in modo sano il cibo, conoscere e riscoprire le tradizioni culinarie, avere una dieta equilibrata, scegliere con attenzione ingredienti di qualità, sono tutte caratteristiche del movimento.

Si impegna a sostenere la sovranità alimentare, difendendo la biodiversità e le pratiche produttive tradizionali, e a sostenere i piccoli agricoltori, i produttori e le comunità del cibo, custodi delle competenze e delle conoscenze essenziali per il futuro dell’umanità.

Inoltre, Slow Food Italia sostiene la produzione di prodotti tipici locali attraverso la creazione di presìdi Slow Food, che sono gruppi di produttori che lavorano insieme per salvaguardare e promuovere i prodotti locali. Questi presìdi sono molto importanti per la salvaguardia della biodiversità alimentare e per la preservazione delle tradizioni gastronomiche italiane.

La nascita dello Slow Wine

Quando il 17 marzo 1986 scoppia lo scandalo del metanolo, viene inferto un duro colpo alla credibilità della produzione del vino in Italia e fu chiaro fin da subito l’importanza di questo avvenimento. Per comprendere il perché di tanta attenzione verso la produzione del vino occorre fare un salto di molti anni indietro.

Tutto partì nel 1905 con una petizione, che raccolse migliaia di adesioni, con lo slogan: “Viva il vino naturale! Abbasso gli avvelenatori!”. Alla testa di questo movimento vi era il viticoltore Marcelin Albert.

Fu grazie alla rivolta del 1907 che in Francia nacque il sistema d’appelation contrôlée, ripreso poi in tutto il mondo.

La Slow Wine Fair

La Slow Wine Fair è la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto.

La ricerca e la continua attenzione per il cibo viene così trasferita anche al vino.

Oggi, le bottiglie di vino biologico sono molto ricercate, come anche i vini naturali, biodinamici, senza solfiti e con una lavorazione che abolisca la chimica sia in vigna che in cantina.

Quello che i consumatori si chiedono è: come si fa a capire se un vino è buono?

In conclusione, attraverso la riscoperta dei produttori locali e la valorizzazione dei prodotti tipici, il movimento si impegna da decenni nel trasmettere la consapevolezza del buon cibo e del buon vino in tutto il mondo. Basti pensare che nel 2022 è approdato persino in Cina.

Noi di IP crediamo molto in questo progetto ed è per questo che ci potete trovare alla fiera Slow Food di Bologna.

Grazie alla continua ricerca ed innovazione abbiamo realizzato le nostre cantinette. Le cantinette IP sono studiate per una conservazione ottimale dei prodotti locali, dai salumi ai formaggi, dal vino alla birra artigianale.

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