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Conservazione del sigaro. Una questione di umidità e temperatura

Nasce il modello SG della linea Parma, una cantinetta al cui interno si trova lo spazio ideale per la conservazione dei sigari.

Conservazione del sigaro. Una questione di umidità e temperatura
"La flessibilità del sistema, la purezza e l’essenzialità delle forme, permettono alle cantine Parma di abitare spazi diversi, dal professionale al domestico"
Vainer Fantini
Titolare e responsabile di produzione

Come il sigaro arriva in Europa

Quando si pensa al sigaro, lo si associa quasi sempre alla figura di uomo calmo ed elegante. Molti appassionati di storia lo associano persino alla figura dell’ex Primo Ministro inglese Winston Churchill.

Da sempre il sigaro viene associato alla riflessione, al tempo che scorre lentamente e alle grandi fumate, proprio perché per farlo richiede gesti lenti e tempi distesi. Per rispondere al quesito di come il sigaro arriva in Europa occorre fare un salto indietro di quale secolo quando, durante un incontro tra un vecchio sacerdote Maya e un conquistatore spagnolo, quest’ultimo chiese cosa tenesse tra le mani il sacerdote: una sorta di pipa.
Da quell’ avvenimento si possono citare le molte parole prese in prestito dagli spagnoli dalla lingua Maya, come per esempio il verbo sikar (fumare) da cui deriva il termine spagnolo cigarro.

Il primo paese in Europa ad esportare il tabacco e successivamente anche i sigari dal nuovo continente in Europa fu la Spagna. Inizialmente, il tabacco venne utilizzato come rimedio naturale contro il mal di testa o altri dolori simili e successivamente come sigaretta.

Non tutti sanno però che il primo paese a detenere la fama di “fumatore” in Europa fu la Francia, un paese aperto alle novità al tal punto che sono stati ritrovati documenti dove erano indicate le prime tassazioni proprio sul tabacco.

In Italia, il sigaro giunse successivamente, sempre attraverso gli spagnoli che lo introdussero nelle case aristocratiche durante il Regno di Napoli.

Aroma-sigaro

Come si compone il sigaro?

Un sigaro si compone di foglie di tabacco arrotolate a mano o a macchina e a cui sono state eliminate le nervature. Assume la sua classica forma cilindrica attraverso un lungo lavoro delle foglie di tabacco, le quali prima vengono fatte seccare, poi fermentate e arrotolate e solo successivamente messe insieme per dargli forma.

Il sigaro è composto da tre elementi: tripa, capote e capa.

La tripa, ovvero il “ripieno” del sigaro, può essere composta o da foglie intere come avviene per i sigari di maggior pregio, oppure dal trinciato di tabacco come avviene per la maggioranza dei sigari in commercio. La tripa viene poi rivestita da un’ulteriore foglia di tabacco, detta capote che ha come funzione quella di dare una prima forma al sigaro.

Successivamente, tripa e capote vengono racchiuse grazie a una goccia di resina vegetale inodore e insapore da un’altra foglia appositamente tesa, lavorata e sigillata al sigaro, chiamata capa.

La capa viene rimossa soltanto poco prima di accendere il sigaro, e di solito viene rimossa o bucata utilizzando il cutter o il puncher.

Da dove provengono i sigari migliori?

Sud America e centro America sono le regioni in cui vengono prodotte la maggioranza delle foglie di tabacco, questo grazie al clima favorevole per la loro coltivazione.

I sigari prodotti a Cuba per molti anni sono stati considerati i migliori sul mercato e lo sono tutt’ora, per esempio come avviene per il sigaro cubano cohiba, che si caratterizza per la sua variazione aromatica durante tutta la sua fumata.

IP-conservazione-sigari

Come preservare le qualità dei sigari?

I parametri fondamentali da tenere sempre monitorati quando si tratta di preservare le caratteristiche fisiche e organolettiche dei sigari sono due:

  • umidità
  • temperatura

Il sigaro è molto delicato e conservarlo in un ambiente non idoneo potrebbe comprometterne le sue caratteristiche organolettiche. Basti pensare che alcuni sigari di maggior prestigio continuano a maturare e a migliorare per oltre 10 – 15 anni dalla loro produzione.

L’umidità è il primo parametro da dover controllare per una conservazione ottimale dei sigari, inoltre, la percentuale di umidità relativa della confezione dei sigari deve restare tra il 65% ed il 72% ed a una temperatura costante di 18 – 20 gradi centigradi. Questo perché un sigaro con un’umidità al di sotto del 50% tenderà a seccarsi più in fretta, perdendo i suoi oli essenziali che gli conferiscono l’aroma.

Per questo motivo, alcuni sigari vengono confezionati per la loro commercializzazione con un tubo in alluminio e al suo interno viene inserito un foglio sottile di cedro, questo per mantenere più costante possibile il livello di umidità dello stesso.

La temperatura deve rimanere costante tra i 16 ed i 20 gradi centigradi; al di sotto di questa temperatura il sigaro potrebbe congelarsi rischiando di creare a chi lo fuma qualche difficoltà, mentre sopra i 20 gradi centigradi causerebbe una maturazione troppo veloce del prodotto causando un danno irreparabile alla conservazione di lunga durata.

Un altro elemento da tenere in considerazione quando si parla di sigari e di tabacco è il bicho. Il bicho è la tarma del sigaro, un insetto abbastanza piccolo e lungo qualche millimetro di colore bruno. Anche se molto piccolo, questo insetto è molto pericoloso per il sigaro perché è in grado di mangiare una grossa quantità di sigari o di foglie se non ci se ne accorge in tempo, rovinando irreparabilmente sia i sigari che il tabacco.

Il sistema Parma: un nuovo sistema studiato per la conservazione dei sigari

Consapevoli dell’importanza di creare un ambiente dove poter gestire al meglio il livello di umidità e di temperatura, nasce il modello SG della linea Parma, una cantinetta al cui interno si trova lo spazio ideale per la conservazione dei sigari capace di inserirsi facilmente in qualsiasi ambiente.

Il Sistema Parma nasce per la stagionatura e il mantenimento dei salumi e dei formaggi, successivamente, grazie ad uno studio dedicato è nata la configurazione per la conservazione dei sigari.

Il modello SG è un vero e proprio armadio climatizzato per la conservazione ottimale dei sigari caratterizzato da un umidificatore abbinato a cassetti scorrevoli e vassoi in legno.

L’umidità all’interno dell’armadio è stata progettata per essere costante tra i 60 e l’ 80% e con una temperatura che non supera i 20 gradi centigradi in modo tale da aiutare il prodotto con la stagionatura necessaria mantenendo le caratteristiche essenziali dei sigari.

Le cantine IP vantano una produzione Made in Italy e sono interamente personalizzabili, con la possibilità di scegliere posizione e quantità di ripiani per ogni cantinetta.

L’essenzialità delle forme permette di abitare spazi diversi, dal professionale al domestico ed esprime la sua visione attraverso l’essenzialità delle linee e la qualità dei materiali.

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